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Scuola statale, pochi insegnanti o docenti poco pagati? Lo studio OCPI e i documenti sindacali.

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  • 2 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

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Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

L'Osservatorio Conti Pubblici italiani dell'Università Cattolica di Milano, diretto da Carlo Cottarelli, è impegnato nella promozione di una migliore gestione della finanza pubblica e per una maggiore comprensione dei conti pubblici in Italia mediante la comunicazione, l’analisi e la ricerca. Stefano Olivari e Matilde Casamonti dell’Osservatorio CPI, partendo dalle dichiarazioni della Ministra Azzolina in merito alla necessità di ampliare l’organico dei docenti per superare il ben noto problema delle “classi pollaio”, si sono chiesti se fosse davvero questa la soluzione per risolvere il sovraffollamento. Elaborando i dati relativi ai docenti della scuola statale, sembrerebbe proprio di no: infatti, secondo la nota pubblicata dall'OCPI, i professori sono relativamente numerosi. Le problematiche sono ben altre: una tra tutte, la loro precarietà. Vai al testo integrale dello studio OCPI (30 ottobre 2020)


Le Organizzazioni Sindacali della scuola (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams) nell'ottobre 2020 avevano, con un documento unitario (21 ottobre 2020), avevano manifestato l'intenzione di "sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro."


Il 18 dicembre 2020 CISL Scuola ha tenuto un webinar per presentare il documento "Rilanciare la scuola - Uno sguardo strategico".

Gli interventi, coordinati dalla giornalista Gianna Fregonara (Corriere della Sera) di Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia all'Università di Milano Bicocca, Dino Cristanini, già direttore generale dell'Invalsi, Alessandro Rosina, ordinario di Demografia all'Università Cattolica di Milano hanno offerto sottolineature e indicazioni per superare "il modo con il quale la scuola è percepita e si percepisce" e puntare su "l'importanza e la centralità del sistema scolastico e formativo, in termini sia di sviluppo di coesione sociale, cittadinanza e coscienza civile che come elemento strutturale di sostegno alla nostra organizzazione economica".






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