Rimettere mano ai luoghi richiede coltivare lo spazio interiore di ciascuno
- direttore

- 26 apr 2020
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Se, “ripartendo”, ci fermiamo alle prime soluzioni pratiche, dimenticando il resto, avremo perso. Perderemo, per lo meno,
l’occasione di creare luoghi migliori, e forse tradiremo in parte questo sacrificio. Ognuno di noi, in queste settimane, ha vissuto crisi e anche
(ri)scoperte. (...) Penso, per esempio, all’educazione: se affronteremo il ritorno a scuola soltanto come contingentamento, distanziamento, all’interno di edifici e organizzazioni che rimarranno le stesse, avremo perso; se, contemporaneamente, sapremo guardare a quegli spazi, come qualcosa di plasmabile, di vitale, non una tabula rasa, né un dato di fatto, ma una presenza forte nostra alleata, anche nella revisione di un modello educativo, allora possiamo vincere. Questo vale, mi sembra, in ogni contesto, dove spazio è risorsa, luogo di cura, di cui prendersi cura, e in cui trovare nutrimento.



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