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Le scuole ripartono ... e serve una rigenerazione

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  • 17 set 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

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Il D-Day della scuola italiana è arrivato. In 13 Regioni su 21 - che si aggiungono all'Alto Adige partito il 7 - il 14 settembre è suonata la prima campanella dell'anno scolastico 2020/21 e oltre 5 milioni di studenti tornano in classe dopo 6 mesi di pausa. Altri 2,5 milioni li seguiranno da qui a 10 giorni, con il Friuli-Venezia Giulia che ripartirà il 16, la Sardegna il 22 e gran parte del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) il 24.


Quante le cose nuove cui dobbiamo abituarci! Sigle, comportamenti, cartelli indicatori, ... Paolo Ferrario con il suo "alfabeto della nuova scuola" (Avvenire del 14 settembre 2020) ci ricorda i tanti termini nuovi introdotti durante l'emergenza coronavirus e che ormai sono entrati nel linguaggio comune.


Franco Lorenzoni, dopo qualche giorno dall'inizio dell'anno scolastico, sulle pagine di internazionale.it scrive: "Quando sarà diminuita l’attenzione su questa difficile riapertura della scuola dovremo cominciare a riflettere a fondo su quale istruzione, educazione, scienza e cultura possano aiutarci ad affrontare con intelligenza e lungimiranza la pandemia ancora in corso e i problemi futuri."

Nel suo articolo "Dopo la riapertura la scuola ha bisogno di nuove priorità" (16 settembre 2020) richiama ad una riflessione importante ed urgente perché "Lo sconcerto e le tante incertezze che ci hanno colto devono esserci di insegnamento perché siamo tutti di fronte a domande legittime, a cui nessuno sa dare risposte certe. Si tratta di una straordinaria lezione di umiltà, che dovrebbe portarci a guardare al futuro provando ad abbandonare ogni strada già tracciata."

 
 
 

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