Cos'è la scuola generativa?
- Idi di Marzo

- 28 ott
- Tempo di lettura: 2 min

La scuola generativa è un approccio educativo che mira a stimolare la creatività, la responsabilità e la partecipazione attiva degli studenti, generando nuove conoscenze e relazioni.
La scuola generativa si ispira al concetto di generatività sociale (cfr. Mauro Magatti e Chiara Giaccardi). proponendosi di superare la didattica trasmissiva tradizionale, per favorire un apprendimento che sia:
Creativo: gli studenti non si limitano a ricevere informazioni, ma sono incoraggiati a creare contenuti, idee e soluzioni.
Connettivo: promuove relazioni significative tra studenti, insegnanti e comunità, valorizzando il lavoro collaborativo.
Responsabile: stimola la consapevolezza del proprio ruolo nella società e l’impegno verso il bene comune.
Produttivo: genera valore non solo cognitivo, ma anche sociale e culturale.
La didattica generativa si fonda sui seguenti principi cardine
Apprendimento esperienziale: gli studenti imparano facendo, attraverso laboratori, progetti e attività pratiche.
Educazione alla cittadinanza: si sviluppa il senso di appartenenza e di responsabilità verso la comunità.
Centralità della persona: ogni studente è visto come portatore di potenziale creativo e relazionale.
Innovazione pedagogica: si adottano metodologie attive come il cooperative learning, il project-based learning e l’educazione emotiva.
Bruno Munari, artista e pedagogista, è considerato un precursore della didattica generativa. Nei suoi laboratori, i bambini esploravano materiali e forme in modo libero e creativo, imparando attraverso l’esperienza diretta. Munari credeva che “creare è una forma di conoscenza attiva”, e che l’educazione dovesse essere un processo aperto e stimolante.
La scuola generativa non si limita all’ambito scolastico, ma ha una forte valenza sociale. Mira a formare cittadini capaci di generare valore nella società, attraverso l’innovazione, la cura, l’organizzazione e l’investimento nelle relazioni.
Nella scuola generativa, il docente assume il ruolo di facilitatore dell’apprendimento, guida critica e promotore di consapevolezza digitale. Non è più solo trasmettitore di contenuti, ma diventa co-creatore di esperienze formative personalizzate e responsabili.
Il docente facilitatore dell’apprendimento non si limita a spiegare, ma stimola la curiosità, guida la riflessione e promuove l’autonomia dello studente.
Il docente mediatore tra tecnologia e pedagogia deve comprendere le potenzialità e i limiti dell’Intelligenza Artificiale generativa (IA), integrandola con senso critico nella didattica.
Il docente promotore di competenze digitali e etiche aiuta gli studenti a sviluppare capacità di analisi, valutazione e uso consapevole degli strumenti digitali, contrastando bias e disinformazione.
Il docente curatore di ambienti di apprendimento personalizzati utilizza l’IA per adattare contenuti e percorsi alle esigenze individuali, favorendo l’inclusione e la partecipazione.
L'agire del docente, il suo saper essere e saper fare il docente nella scuola generativa poggia sulla consapevolezza che la scuola generativa non è solo tecnologica, ma anche relazionale e riflessiva. Il docente, aiutando gli studenti ad abitare e a navigare un mondo complesso con spirito critico e responsabilità, diventa costruttore di senso.



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